Ieri mattina mentre preparavamo la colazione, ad un certo punto mi sono accorto che Davide, il più piccolo dei nostri figli, era seduto nel mio studio nella posizione che vedi nella foto. Purtroppo anche se ha compiuto i tre anni a Febbraio, ancora non parla e pertanto difficilmente sapremo mai a cosa stesse veramente pensando.
Doveva essere qualcosa di importante visto che è rimasto li un po’ e, la cosa che più mi ha sorpreso, era la calma e la serenità con cui stava seduto ad osservare la strada. A dirla tutta sembrava proprio un monaco zen che stava facendo la sua meditazione mattutina.
Sono rimasto li a guardarlo qualche minuto immergendomi anche io in quel suo stato di calma, per quel tempo infatti sono riuscito a fare una cosa che data la vita frenetica che in molti facciamo ci dimentichiamo appunto di fare e cioè, goderci il momento.
Gli esperti della “mindfulness” usano l’espressione “vivere il qui e ora”, ed è l’unico posto dove possiamo essere davvero felici e l’unico tempo sul quale possiamo avere un impatto, perché se viviamo nel passato proviamo frustrazione ed è come avere un freno a mano sempre tirato che ci impedisce di evolverci, mentre se viviamo pensando sempre al futuro, rischiamo di vivere nell’ incertezza e nell’ansia di immaginare cose che potrebbero anche non accadere mai.
Viviamo il presente come fanno i bambini perché come dice Richard Bandler “la cosa bella del passato è che andato, la cosa bella del presente è che è un dono, e la cosa bella del futuro, è che esso deve ancora arrivare”.
Grazie per aver letto fino a qui e alla prossima!
Riccardo