“Un messaggio coincide con il contenuto vero e proprio della nostra comunicazione” (Paul Watzlawick, 1967 – La pragmatica della comunicazione umana), mentre i meta-messaggi o le meta-comunicazioni (Gregory Bateson, 1972) si riferiscono a tutto quello che potrebbe essere trasmesso tra le righe, o una differenza fra un’affermazione verbale contraddetta poi da una non verbale.
Questo concetto lo conosce molto bene il presidente ucraino Zelens’kyj (o qualche suo collaboratore che glielo ha spiegato), durante una conferenza avvenuta dopo quella di Putin, nella quale si trovava circondato da Assistenti di Volo dell’ Aeroflot. Zelens’kyj fa riferimento al video circolato in rete dove viene messo in discussione il fatto che Putin fosse realmente lì, poiché come si vede nel video, la mano del presidente russo attraversa più volte il microfono.
Così quando è Zelens’kyj a dover parlare ai media, lo fa concludendo con una mossa molto significativa: spostare in modo deciso il microfono dal quale aveva appena parlato. Potremmo dare una spiegazione al gesto del presidente ucraino dicendo che ha fatto “il verso” a Putin, mentre in comunicazione possiamo dire che quello che ha fatto è stato un vero e proprio meta-messaggio (anche se come spesso dico io neanche poi così tanto “meta”).
La verità è che attraverso questo breve ma deciso gesto, il presidente ucraino dimostra assertività, empatia, decisione ed anche un pizzico di ironia, ma soprattutto sta dicendo ancora una volta a chi lo guarda e ascolta: “Io sono vero, sono qui”. Ed è proprio questo il meta-messaggio che sta comunicando al mondo.
Comunichiamo meta-messaggi continuamente, la chiave sta nell’essere consapevoli della propria comunicazione che può essere sia diretta, o come in questo caso indiretta.
E saper utilizzare in modo consapevole i meta-messaggi, è una delle abilità fra le più importanti in un Leader.
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