Oggi ti voglio parlare del potere della visualizzazione. Il termine già può dividere le persone, perché se da un lato può affascinare, dall’altro questo concetto viene percepito come molto astratto ed accostato a qualcosa di “magico”. Per me è uno strumento che utilizzo (se ovviamente il lavoro da fare lo richiede) con tutti i miei clienti, siano essi dei Manager d’azienda o campioni dello sport come l’atleta che vedi nella foto, che si appresta a fare un tiro dopo aver lavorato su alcune dinamiche legate appunto, alla visualizzazione. Non scenderò nei dettagli del lavoro fatto, perché nonostante la pubblicazione di questa foto sia stata autorizzata, ciò che avviene durante le sessioni di coaching è strettamente riservato.
È ampiamente dimostrato che ciò che la nostra mente immagina, fa attivare le stesse aree che si accendono quando richiamiamo un’esperienza realmente vissuta, quindi semplificando possiamo dire che la nostra mente trova difficile scindere ciò che è vero da ciò che è solamente immaginato e proprio per questo, si dice che bisogna fare molta attenzione alle immagini che decidiamo di mettere nella nostra testa, perché poi il nostro linguaggio e soprattutto le nostre azioni, seguiranno le istruzioni che il nostro cervello ha “visto” e “detto” di seguire.
Ho visto campioni di tuffi, calciatori, golfisti e tennisti, immaginarsi decine di volte la figura o il tiro da eseguire prima di farlo realmente e restare a bocca aperta dopo che l’esecuzione coincideva esattamente con ciò che avevano immaginato. Il nostro corpo fa quello che la nostra mente dice di fare, solo che molto spesso non ce ne rendiamo conto, e pensiamo che avvenga tutto in automatico, ma in realtà seppur molto velocemente, viene messa in atto una strategia ben precisa. Un calciatore prima di battere un calcio di rigore ad esempio, potrebbe immaginarsi la porta piccola e il portiere un gigante talmente grande da riempie tutta la porta, non vedendo così nessun punto libero dove poter far arrivare la palla. Che cosa pensi che farà poi quando sarà ora di calciare? Molto probabilmente sbaglierà il rigore. Se invece il calciatore immaginasse la porta grande e il portiere piccolo come un nano da giardino, aumenterebbe le possibilità di segnare il goal.
Quindi nella visualizzazione non c’è proprio nulla di magico, le tue mani, i tuoi piedi, le tue parole, sono tutte parti collegate al tuo cervello, ed eseguono fedelmente quello che hanno già visto accadere nella tua mente, ma ovviamente non basta visualizzare qualcosa perché si realizzi. Bisogna allenarsi, prepararsi, studiare, tirarsi su le maniche e darsi da fare, che è la piccola parte che spesso alcuni libri sulla crescita personale si dimenticano di citare…
Anche se una cosa è certa. Se vuoi aumentare le probabilità di riuscire in qualunque cosa, il punto di partenza è aver visto nella tua tua testa che sia possibile.